giovedì 11 marzo 2021

Perchè di inverno ci si ammala più spesso?

Mi stupisce ogni volta quanto informazioni importanti, fondamentali, imprescindibili per il normale vivere dell'essere umano vengano relegate alla pagina 28 del giornale, in un trafiletto in basso a destra, sotto una pubblicità (magari) di un dopobarba.

Se ci pensiamo qualsiasi informazione FONDAMENTALE riguardo la salute umana dovrebbe essere 

1. Conosciuta.

2. Resa il più chiara e comprensibile possibile.

3. Diffusa.

4. Ripetuta fino alla nausea.

Anche perchè nell'istruzione e diffusione della conoscenza non basta mica dire una fatto UNA VOLTA e pensare che si è portato a casa il risultato. Spesso (non diciamo sempre anche se siamo vicini al sempre) la ripetizione del messaggio è più importante della comunicazione in se del messaggio.

Quindi Vitamina D. Se ne parla poco, come d'altronde un pò tutti i nutrienti basici dell'alimentazione umana, di altre vitamine, altri minerali o altri componenti essenziali come tipi di grassi e tipi di proteine.

Se in questo articolo diamo un pò di attenzione in più a questa vitamina è semplicemente per una contestualizzazione con l'attualità e in particolare con l'attacco alla nostra salute (e vita) che la pandemia di Covid19 sta mettendo in atto.

Anni fa, mi chiesi perchè se un virus influenzale poteva colpire un essere umano in qualunque periodo dell'anno, la concentrazione del numero di ammalati di influenza (la normale influenza stagionale) fosse maggiore in inverno.

La risposta standard che si ottiene quando si pone questa domanda è: "Ovvio, perchè d'inverno fa più freddo!". Che è una risposta non troppo intelligente perchè sarebbe come dire che ci sono gli incidenti stradali per colpa dei pedali e del volante. Sapete come è? Uno analizza lo stato delle auto dopo un incidente e scopre che nel 100% dei casi delle auto incidentate si trova che esse avevano dei pedali e un volante. Frequenza 100% ma rapporto causa effetto 0%.

Ora..... non stiamo dicendo che il freddo non abbia nessuna relazione con l'ammalarsi. Sicuramente la presenza di fattori atmosferici che si allontanano da una scena ideale (ambiente nè freddo nè caldo, nè ventoso nè troppo asciutto o troppo umido, etc...) porta ad uno stress del sistema immunitario e quindi è più facile che un soggetto si ammali in presenza di temperatura basse. Anche perchè l'accordo sociale (STAI ATTENTO A NON PRENDERE FREDDO) spinge su questo. 

Per alcune persone, addirittura, è proprio il freddo la causa di raffreddori e di influenze. Non a caso la parola "raffreddore" viene da freddo. Ci si dimentica che raffreddori e influenze, nasi che colano e tutti gli altri sintomi siano (quasi) sempre sintomi di attacco virale in corso, piccolo o grande che sia.

Lo stesso raffredore comune, quello che colpisce praticamente tutti durante l'inverno e spesso in vari momenti dell'anno, è causato da uno delle diverse decine di tipi di rhinovirus che circolano. Non è il freddo. E' il rhinovirus a causarlo.

Ma siccome la sua comparsa è associata all'abbassamento delle temperature, la mente umana mette in relazione i due fattori anche quando la loro correlazione è minima, per non dire nulla.

Ma quindi.... perchè d'inverno ci si ammala di più, fatto che è sicuramente misurabile e indiscutibile?

La risposta è semplice. Perchè con l'abbassamento delle temperature, il sistema di difesa del corpo viene sollecitato da un maggiore stress dovuto a condizioni operative più difficili. E per un altro fondamentale motivo.

Componente importantissima per il buon funzionamento del sistema immunitario è la vitamina D (come moltissimi studi recenti stanno scientificamente confermando). Tale vitamina effettua varie trasformazioni chimiche che la portano ad essere assimilabile dal corpo umano in modo ottimale. Queste trasformazioni hanno bisogno del collegamento con una fonte di raggi ultravioletti. Ovvero c'è necessità dell'esposizione del corpo ai raggi del sole. Non una insolazione ma una maggiore esposizione, di più parti di pelle al sole.
Questo comporta il peculiare fatto che d'estate o nei periodi caldi il corpo umano sia probabilmente più esposto all'irradiazione solare e quindi con più facilità il corpo produca vitamina D (nella forma che può assimilare) che possa essere utilizzata per rinforzare il sistema immunitario.

Processo che, evidentemente, d'inverno avviene con minore intensità e frequenza. In primo luogo d'inverno le ore di luce sono minori e minore è l'irraggiamento solare (per nubi e così via). Inoltre, fatto più importante, le persone si rintanano in casa e evitano il più possibile l'esposizione alla luce.

E' questo il fattore che rende l'inverno così foriero di malattie. Non il freddo. E' perchè stiamo chiusi in casa e il nostro corpo può assorbire meno vitamina D. Anche se le somministriamo multivitaminici in quantità, il corpo fa fatica a fare le trasformazioni chimiche che servono per attivare e utilizzare quei principi attivi utili. Di conseguenza stare rintanati al caldo di casa propria lontano dal sole e intemperie può essere comodo ma rende il nostro sistema immunitario più vulnerabile.

E vivendo in ambienti spesso saturi di aria respirata da altri e quindi potenzialmente intrisa di virus, il contagio è facile. E il sistema immunitario delle persone fa fatica a difendersi anche da virus poco aggressivi (rhinovirus) come quelli del raffreddore.

La riprova è nei bambini. Più li si protegge e più si evita che vivano con equilibrio le intemperie invernali e più li si trova inclini ad ammalarsi, ad avere nasi colanti, gole arrossate e tosse a go go.

Soluzione? La soluzione è sempre un ritorno all'equilibrio dei fattori della vita quotidiana. Nessuno dice che occorra dormire nudi in piena notte d'inverno o camminare sotto la pioggia.
Possiamo vivere nelle nostre comode città, ma dobbiamo ricordarci che abbiamo un corpo con un milione di anni di informazioni genetiche programmate che occorre ascoltare e seguire. Non si può allontanarsi troppo dalla naturalità di certi fenomeni.

Il sistema immunitario va difeso. E reso più forte. Pensieri sani e abitudini sane. Niente estremismi ma moltissima consapevolezza di ciò che succede.

MATTIA.