giovedì 11 marzo 2021

Perchè di inverno ci si ammala più spesso?

Mi stupisce ogni volta quanto informazioni importanti, fondamentali, imprescindibili per il normale vivere dell'essere umano vengano relegate alla pagina 28 del giornale, in un trafiletto in basso a destra, sotto una pubblicità (magari) di un dopobarba.

Se ci pensiamo qualsiasi informazione FONDAMENTALE riguardo la salute umana dovrebbe essere 

1. Conosciuta.

2. Resa il più chiara e comprensibile possibile.

3. Diffusa.

4. Ripetuta fino alla nausea.

Anche perchè nell'istruzione e diffusione della conoscenza non basta mica dire una fatto UNA VOLTA e pensare che si è portato a casa il risultato. Spesso (non diciamo sempre anche se siamo vicini al sempre) la ripetizione del messaggio è più importante della comunicazione in se del messaggio.

Quindi Vitamina D. Se ne parla poco, come d'altronde un pò tutti i nutrienti basici dell'alimentazione umana, di altre vitamine, altri minerali o altri componenti essenziali come tipi di grassi e tipi di proteine.

Se in questo articolo diamo un pò di attenzione in più a questa vitamina è semplicemente per una contestualizzazione con l'attualità e in particolare con l'attacco alla nostra salute (e vita) che la pandemia di Covid19 sta mettendo in atto.

Anni fa, mi chiesi perchè se un virus influenzale poteva colpire un essere umano in qualunque periodo dell'anno, la concentrazione del numero di ammalati di influenza (la normale influenza stagionale) fosse maggiore in inverno.

La risposta standard che si ottiene quando si pone questa domanda è: "Ovvio, perchè d'inverno fa più freddo!". Che è una risposta non troppo intelligente perchè sarebbe come dire che ci sono gli incidenti stradali per colpa dei pedali e del volante. Sapete come è? Uno analizza lo stato delle auto dopo un incidente e scopre che nel 100% dei casi delle auto incidentate si trova che esse avevano dei pedali e un volante. Frequenza 100% ma rapporto causa effetto 0%.

Ora..... non stiamo dicendo che il freddo non abbia nessuna relazione con l'ammalarsi. Sicuramente la presenza di fattori atmosferici che si allontanano da una scena ideale (ambiente nè freddo nè caldo, nè ventoso nè troppo asciutto o troppo umido, etc...) porta ad uno stress del sistema immunitario e quindi è più facile che un soggetto si ammali in presenza di temperatura basse. Anche perchè l'accordo sociale (STAI ATTENTO A NON PRENDERE FREDDO) spinge su questo. 

Per alcune persone, addirittura, è proprio il freddo la causa di raffreddori e di influenze. Non a caso la parola "raffreddore" viene da freddo. Ci si dimentica che raffreddori e influenze, nasi che colano e tutti gli altri sintomi siano (quasi) sempre sintomi di attacco virale in corso, piccolo o grande che sia.

Lo stesso raffredore comune, quello che colpisce praticamente tutti durante l'inverno e spesso in vari momenti dell'anno, è causato da uno delle diverse decine di tipi di rhinovirus che circolano. Non è il freddo. E' il rhinovirus a causarlo.

Ma siccome la sua comparsa è associata all'abbassamento delle temperature, la mente umana mette in relazione i due fattori anche quando la loro correlazione è minima, per non dire nulla.

Ma quindi.... perchè d'inverno ci si ammala di più, fatto che è sicuramente misurabile e indiscutibile?

La risposta è semplice. Perchè con l'abbassamento delle temperature, il sistema di difesa del corpo viene sollecitato da un maggiore stress dovuto a condizioni operative più difficili. E per un altro fondamentale motivo.

Componente importantissima per il buon funzionamento del sistema immunitario è la vitamina D (come moltissimi studi recenti stanno scientificamente confermando). Tale vitamina effettua varie trasformazioni chimiche che la portano ad essere assimilabile dal corpo umano in modo ottimale. Queste trasformazioni hanno bisogno del collegamento con una fonte di raggi ultravioletti. Ovvero c'è necessità dell'esposizione del corpo ai raggi del sole. Non una insolazione ma una maggiore esposizione, di più parti di pelle al sole.
Questo comporta il peculiare fatto che d'estate o nei periodi caldi il corpo umano sia probabilmente più esposto all'irradiazione solare e quindi con più facilità il corpo produca vitamina D (nella forma che può assimilare) che possa essere utilizzata per rinforzare il sistema immunitario.

Processo che, evidentemente, d'inverno avviene con minore intensità e frequenza. In primo luogo d'inverno le ore di luce sono minori e minore è l'irraggiamento solare (per nubi e così via). Inoltre, fatto più importante, le persone si rintanano in casa e evitano il più possibile l'esposizione alla luce.

E' questo il fattore che rende l'inverno così foriero di malattie. Non il freddo. E' perchè stiamo chiusi in casa e il nostro corpo può assorbire meno vitamina D. Anche se le somministriamo multivitaminici in quantità, il corpo fa fatica a fare le trasformazioni chimiche che servono per attivare e utilizzare quei principi attivi utili. Di conseguenza stare rintanati al caldo di casa propria lontano dal sole e intemperie può essere comodo ma rende il nostro sistema immunitario più vulnerabile.

E vivendo in ambienti spesso saturi di aria respirata da altri e quindi potenzialmente intrisa di virus, il contagio è facile. E il sistema immunitario delle persone fa fatica a difendersi anche da virus poco aggressivi (rhinovirus) come quelli del raffreddore.

La riprova è nei bambini. Più li si protegge e più si evita che vivano con equilibrio le intemperie invernali e più li si trova inclini ad ammalarsi, ad avere nasi colanti, gole arrossate e tosse a go go.

Soluzione? La soluzione è sempre un ritorno all'equilibrio dei fattori della vita quotidiana. Nessuno dice che occorra dormire nudi in piena notte d'inverno o camminare sotto la pioggia.
Possiamo vivere nelle nostre comode città, ma dobbiamo ricordarci che abbiamo un corpo con un milione di anni di informazioni genetiche programmate che occorre ascoltare e seguire. Non si può allontanarsi troppo dalla naturalità di certi fenomeni.

Il sistema immunitario va difeso. E reso più forte. Pensieri sani e abitudini sane. Niente estremismi ma moltissima consapevolezza di ciò che succede.

MATTIA.

domenica 21 febbraio 2021

Gli integratori alimentari sono veramente necessari?

Ho iniziato a vendere integratori alimentari molto tempo fa. Da ragazzo partecipai ad un corso dove conobbi una persona che di professione vendeva integratori. Mi faceva comodo avere qualche soldino in più e inizia a venderli.

Al tempo, gli integratori erano conosciuti ma non così diffusi. L'argomento mi incuriosì e così cominciai a formarmi. Studiai testi di medicina e nutrizione e frequentai vari corsi.

In più sperimentavo e cercavo di farmi la mia idea propria sulla cosa.

La prima domanda che le persone mi facevano (e che fanno tutt'ora) è: ma perchè devo prendere integratori (tra l'altro loro dicevano costosissimi) se io mangio benissimo?

La risposta, che davo al tempo, era che gli alimenti diventano sempre più poveri di componenti nutrizionali e la vita moderna necessitava di integrazione.
A distanza di molti anni da allora, la domanda (in effetti) continua ad essere sempre quella, con la differenza che adesso i multivitaminici, gli integratori, le proteine e via dicendo sono entrate nella quotidianità e nel pacchetto di offerta delle grandi aziende di Big Pharma.

In un prossimo post parleremo di quali elementi necessitano il buon funzionamento del corpo umano a livello di nutrizione, ma qui possiamo già dire che un corpo a cui vengono forniti tutti gli elementi di cui necessita funziona bene e non si ammala.

Esso ha tutti i vari apparati che interagiscono in modo ottimale, e se l'individuo svolge una appropriata attività fisica e non palesa abitudini distruttive in modo continuativo, allora quell'organismo rimarrà in ottima salute a lungo. Senza l'intervento di farmaci. Avrà anche la capacità di effettuare autocorrezzioni dei suoi parametri vitali e quindi, in un certo senso sarà capace di autocurarsi. Perchè la vita è complessa, piena di altri organismi (batteri, virus, sostanze tossiche...) che senza alcun tipo di premeditazione svolgono la loro funzione di sopravvivenza a nostro danno.

Alimentare bene un corpo è FONDAMENTALE. Questo lo si fa con buono e vario cibo, possibilmente di buona qualità. Lo si fa introducendo uno spettro di componenti  alimentari equilibrata. Non solo zuccheri, non solo carboidrati, possibilmente abbondante frutta e verdura e così via.
Ma ovviamente per quanto ci si alimenti in modo corretto dei fatti vanno sottolineati.

1. Le esigenze di vita moderna e i fondamenti di produzione industriale della moderna economia agricola e alimentare hanno portato il cibo ad essere qualitativamente meno valido rispetto ai tempi passati. Meccanismi di conservazione del cibo, culture intensive, uso dei pesticidi e via dicendo rendono il cibo meno nutriente. Per nutrire più persone a costi contenuti probabilmente si è puntato ad una diminuzione della qualità del cibo.

2. Gli individui moderni vivono in ambienti e contesti meno "naturali". Si è perso un pò il contatto con la base naturale di sopravvivenza dell'organismo. Un corpo costruito in centinaia di miglia di anni di evoluzione, ha subito cambiamenti ambientali rapidissimi e mostruosi nell'arco di un paio di migliaia di anni. Per non parlare che l'80% dei cambiamenti è degli ultimi 2/3 secoli. Oggi viviamo in città senza verde, con moltissimo inquinamento: aria, acqua, cibo ma anche campi elettromagnetici. E sebbene le autorità continuino a dire che è tutto nella norma, nessuno ci può convincere che vivere in una città moderna non è la stessa cosa che vivere in una campagna incontaminata.

Questi 2 fattori hanno modificato le necessità di elementi nutrizionali da parte dell'individuo. E si, è vero, il corpo ha bisogno di integrazione rispetto a ciò che il normale cibo comprato nei supermercati o nei negozi offre.
Forse si potrebbe iniziare a re-introdurre gli elementi nutrizionali (vitamine, minerali, etc..) nel cibo stesso per dargli una forma diversa rispetto alle solite capsule o beveroni ai quali siamo abituati e che forse tanto bene non fanno alla credibilità degli integratori.

Mia madre, donna di un'altra epoca, si è convertita all'uso degli integratori in età avanzata. Ora ne decanta le lodi con tutte le conoscenti. Ci ho messo una vita a convincerla a provare. Ma lei adesso è l'unica del suo gruppo di coetanee che non prende farmaci per i soliti problemi che cominciano a manifestarsi con il passare dell'età.
Però in lei rimane comunque sempre forte l'idea che in un certo modo siano una sorta di farmaci, anche se magari sta solo prendendo il magnesio o la vitamina D.

Quindi la risposta alla domanda è perentoriamente SI.

Mattia.

sabato 13 febbraio 2021

La fame, è sempre qualcosa di negativo o può essere un'alleata nel mangiare meglio?

Quante volte da bambini ci siamo sentiti dire "non si mangia seguendo le voglie della testa ma le voglie della pancia"?

La fame è un fenomeno fisiologico che non ha bisogno di presentazioni. Penso che quasi ognuno di noi abbia sperimentato questa sensazione. Aver fame è il segnale che l'organismo invia al centro consapevole di essere consapevole (in poche parole l'IO) quando qualcosa manca al buon funzionamento dei meccanismi base del corpo.

Generalmente ci si riferisce alla fame, ci si indirizza nella mancanza di introduzione di energia nel corpo. Ma ciò, seppur vero, non è necessariamente esatto.

E' logico che nei ricordi rimane la sensazione di fame che nasce quando si è saltato un pasto o comunque si è a stomaco vuoto da parecchie ore. Ma fame è il segnale che manca qualcosa, una spia rossa che si è entrati in riserva ma non sempre ciò si riferisce alla semplice mancanza di calorie introdotte nel corpo.

Anzi il concetto che vorrei sottolineare in questo post, è che la fame potrebbe essere un segnale che nel corpo non sta venendo introdotto qualcosa di necessario ma che non è limitato ad una carenza di calorie.

Il cibo introduce nel corpo energia, mattoni per la costruzione del corpo ed altri elementi specifici per determinati usi e funzioni. Al corpo servono carboidrati, proteine, amminoacidi ma anche vitamine, minerali e grassi. 

Non è infrequente che una persona abbia voglia di mangiare (fame) perchè da qualche parte gli arriva un impulso che gli segnala una carenza ma il continui mangiare non introduce quell'elemento mancante. E quindi la fame continua. 
Un esempio può essere dato dalla cosiddetta scimma dello zucchero ovvero quella incontenibile voglia di mangiare cose dolci. Qualche nutrizionista avanza l'ipotesi che ciò possa derivare, oltre che da cattive abitudini e dalle conseguenze della dipendenza da zuccheri complessi, anche dalla carenza di apporti vitaminici. Al punto che una assunzione dosata di (ad esempio) vitamina C smorzerebbe o annullerebbe questa continua voglia di "dolce".

Ma non possiamo dimentica che la fame è una sensazione organica come partenza ma mentale come arrivo. Ciò significa che percorsi abitudinari mentali possono creare una sensazione mentale di fame anche quando il corpo non sta necessariamente inviando o creando quel segnale. Questo, di certo, complica le cose rendendo la scena ancor più complessa.

Ma proprio per questo è importante che le persone abbiamo la giusta educazione alimentazione e salutistica. Serve anche e soprattutto per imparare a conoscere il proprio organismo e i suoi segnali e poter riuscire a capire, con margini di errore tollerabili, quando un segnale significa questo e quando significa qualche altra cosa.

Quindi impariamo a capire cosa sia la FAME, quando arriva e in che sfumature arriva. La fame è un grande aiuto per comprendere cosa serva all'organismo. Non uccidiamola prima che arrivi su basi mentali nè trascuriamo il fatto di ascoltarla e comprenderla.

Mattia.

lunedì 8 febbraio 2021

Cosa è e come funziona il sistema immunitario?

Del sistema immunitario si parla spesso a sproposito.

I due principali errori nel trattare questo argomento sono:

1. Pensare che il sistema immunitario non sia importante e che non si possa operare dall'esterno per rinforzarlo o commettere errori per indebolirlo.

2. Credere che malattie, virus e batteri possano essere combattuti solo con l'idea che il sistema immunitario si occuperà di ogni problema.

Comprendete? Ci sono 2 eccessi e entrambi questi eccessi sono un pessimo modo di approcciarsi all'argomento. Da una parte coloro che non danno peso all'importanza della cura del sistema immunitario e dall'altra coloro che pensano che tutto dipenda dalle proprie capacità curative.

Ma cosa è il sistema immunitario? Questo sistema è un apparato (quindi un insieme coordinato di organi del corpo che lavorano insieme) che si occupa di proteggere la salute dell'organismo da minacce esterne.

Quali sono queste minacce? Beh, è risaputo che il mondo sia popolato di organismi viventi. Alcuni grandi e grossi, che si vedono a occhio nudo. Altri un pò più bastardelli, che non si vedono con gli occhi e spesso non si percepiscono con nessun altro senso del corpo. Ma che vivono e proseguono a modo loro gli stessi scopi di sopravvivenza di ogni altra forma di vita.

Così esistono organismi unicellulari, batteri e virus.

Il sistema immunitario di un essere umano è composto da barriere e sistemi di neutralizzazione di questi organismi. Il sistema immunitario è sicuramente una delle principali fonti di salute di un individuo. Questo equivale a dire, in termini più semplici, che se hai un buon e forte sistema immunitario, le probabilità di ammalarti sono decisamente minori.

Ma da cosa dipende il buon funzionamento del sistema immunitario? Come qualsiasi altro apparato fisiologico del corpo umano, anche il sistema immunitario ha i suoi meccanismi base di funzionamento.

A- il primo è che un sistema immunitario deve essere curato e nutrito.

B- il secondo punto è che un buon sistema immunitario deve essere tenuto in buon esercizio. Non portato allo stremo delle forze ma neppure abbandonato all'inattività.

C- il terzo e ultimo punto è anche il più importante. Ci dice che ogni sistema del corpo umano funziona meglio se immerso in un campo energetico positivo. Che detto così fa un sacco figo, un sacco di pensiero positivo e un sacco di meditazione orientaleggiante. Ma, per fortuna o purtroppo, le cose stanno proprio così.

Ogni idea a proposito è meglio che venga messa da parte per osservare le evidenze empiriche. Che ci dicono che un individuo che sta bene mentalmente ed è su di tono, ha maggiori possibilità di avere un sistema immunitario che funziona bene e fa il suo dovere. Che non equivale a dire che una persona solare non si ammalerà mai.

Noi non seguiamo il filone degli ottusi o dei fanatici. Dobbiamo sempre parlare in termini scientifici di efficienza. Il corpo può essere anche valutato da un punto di vista di efficienza fisica. In termini quantitativi quindi.
E di conseguenza possiamo ragionare in termini di aumenti percentuali. Una persona mentalmente felice e serena ha meno probabilità di avere un sistema immunitario inefficiente.

Ma quindi basta pensare solo belle cose per avere un buon sistema immunitario. No, assolutamente e fermamente no.

Un buon sistema immunitario è il risultato di tanti fattori. Ne citiamo solo alcuni: c'è un fattore ereditario, un fattore ambientale attuale, un fattore ambientale del passato (dove si è vissuti e in che modo), un fattore nutrizionale (se non introduciamo i giusti nutrimenti e vitamine, c'è ben poco da fare), un fattore di aggressività dell'agente patogeno, un fattore spirituale e un fattore mentale.

Come si può vedere il discorso diventa complesso. Ma non troppo. Perchè il messaggio è che comunque occorre lavorare e agire in modo che il sistema immunitario sia in gran forma. E di questo andremo a parlare prossimamente sul blog.

Mattia.

giovedì 4 febbraio 2021

L'incubo della bilancia

La bilancia è diventata un emblema della nostra società.

Essa è diventata compagnia di viaggio ma anche sentinella del demonio che ci perseguita. Al punto che si sprecano le barzellette su di essa. 

Gli esseri umani sono diventati schiavi della loro bilancia. Forse non in tutto il pianeta, sicuramente nella parte avanzata e occidentale.

Una carenza di educazione alimentare e di gestione degli equilibri e salute del proprio corpo ci ha portato a questo.

Per essere sinceri, non è tutta colpa dell'individuo. Vivere in una società in cui l'uso del proprio corpo viene portato quasi a zero a causa dello svolgimento di mansioni lavorative dedicate ad attività di concetto è un panorama difficile in cui muoversi.

In un contesto in cui il proprio corpo non viene usato per ciò per cui si è evoluto nell'ultimo milione di anni (più o meno), è difficile mantenere gli equilibri. Tra l'altro, l'abbondanza di cibo delle nostre società mal si sposa alla memoria genetica basale di un corpo che si è abituato (tramite selezione, lenta seleziona naturale) a "stringere la cinghia".

Ce ne accorgiamo perchè, non appena introduciamo nel corpo un pizzico in più di calorie rispetto al dovuto, il nostro corpo in maniera estremamente diligente segue la sua educazione genetica e non spreca niente. Il corpo non pensa e non sa che noi possiamo (diciamo il 99,99% di noi) procurargli cibo quando e come vogliamo. Di notte e di giorno, d'inverno e d'estate.

Il corpo ha una memoria genetica che gli dice che se oggi vi è cibo in abbondanza, egli deve mettere da parte e conservare questo eccesso per i momenti in cui ci sarà penuria di cibo. Momenti che per la traccia genetica dell'essere umano sono SICURI. Prima o poi avverrà. E quindi, per lui, è meglio farsi trovare pronti.

Ma se questo è stato vero fino a qualche migliaio di anni fa, non è più vero adesso. Capita ma è statisticamente una percentuale non significativa. Diciamo che è una percentuale talmente bassa da essere anche ignorata.

Le persone hanno a disposizione cibo e potrebbero averlo quando vogliono. Così il modo migliore di funzionare per un corpo è non assimilare l'energia in eccesso introdotta nel corpo. Ma per fare questo occorre avere pazienza e aspettare l'evoluzione.

Chi di voi ha qualche centinaio di migliaia di anni di tempo disponibile?
Si scherza.

Tornando alla nostra bilancia, il problema è in questo caso culturale. Il peso è diventato croce e delizia di fasce sempre più grandi della popolazione. Un tempo il problema se lo mettevano le signore. Poi è diventato un problema anche delle ragazze. Da li a pochissimo la bilancia è cominciata a diventare l'incubo anche di uomini e di ragazzi.

Ma la bilancia dice alcune cose su di noi e il nostro stato di forma. Ma non dice tutto. E occorrerebbe prendere i suoi avvisi con molta attenzione e facendo gli opportuni distinguo.

C'è peso e peso. C'è eccesso di peso e eccesso di peso. E ci possono essere pesi uguali che denotano situazioni di forma fisica e salute ben diversi. Non solo per motivi legati all'altezza di chi si pesa. E' ovvio che 2 persone di grande differenza di altezza che abbiano lo stesso peso, valutano questa informazione in modo diverso.

Vale anche per persone della stessa altezza ma con corporatura diversa. L'esempio classico è quello di 2 persone con differenti percentuali di massa muscolare. Potrebbero avere la stessa altezza (o quasi) e quasi lo stesso peso. Ma vivere situazioni di forma fisica ben diversi.

Quindi schiavi della bilancia? Assolutamente no. Mai.

La bilancia è uno strumento, non far si che diventi il tuo giudice.

Mattia

sabato 30 gennaio 2021

Esiste la dieta perfetta uguale per tutto?

Negli argomenti degli esperti, si fa spesso riferimento al concetto di Dieta.

A parte che questa parole è frequentemente mal definita e quindi compresa in modo errato da chi la usa, c'è da fare delle opportune precisazioni sul fatto che esista una dieta perfetta o non esista tale cosa.

Innanzitutto la parola dieta non significa altro che "l'insieme degli alimenti che gli animali e gli esseri umani assumono abitualmente per la loro nutrizione ovvero lo spettro alimentare (1)".

Le persone quindi hanno sempre una dieta. Anche quando mangiano in modo confuso e irregolare. Quando eccedono negli zuccheri oppure vivono mangiando al McDonalds.

E' una dieta errata, magari. O sbilanciata. Ma è sempre una dieta.

Quindi esistono svariate diete che gli individui possono seguire. Alcune corrette, altre profondamente scorrette. Alcune addirittura deleterie o autolesioniste. Altre più "virtuose".

Alcuni esperti ne hanno delineato alcune, che fungono da stelle polari nel panorama della nutrizione. Ovvero Ci sono dei principi che vanno per la maggiore che ci portano a stabilire dei gruppi di alimenti e modalità di uso degli stessi che prendono nomi specifici.

A quel punto ci sarà chi preferirà una tipologia di dieta e chi invece un'altra. E, a prescindere da quale sia la nostra opinione a riguardo della migliore o peggiore dieta, è certo che un problema attuale nel campo dell'alimentazione è proprio la eccessiva confusione e distanza fra il giudizio di merito riguardo a cose che non sono opinioni ma sono o dovrebbero essere (così andiamo sul sicuro) dei fatti assodati e quindi scientifici.

Dire che un certo alimento o una certa combinazione di alimenti sia da preferire rispetto ad un altro alimento o altra combinazione di alimenti non dovrebbe essere un qualcosa di soggetto a punti di vista.

Quindi c'è sicuramente qualcosa di sbagliato alla base. Ma andando avanti con il percorso di questo blog, avremmo modo di ritornare sulla cosa.

La vera domanda è: esiste una dieta perfetta per tutte le persone? Questa è una domanda impegnativa. Potrebbe, nel senso che si sono determinati processi nutrizionali e di funzionamento del corpo che sono uguali per tutte le persone. Certo.... ci sono dei parametri che cambiano e che influiscono sul fatto che questa (fantomatica) dieta perfetta rimanga immutata e granitica.

Le persone vivono in ambienti diversi (il pianeta è grande e molto diverso come clima e altri fattori ambientali), hanno corpi che posseggono una memoria genetica modificata proprio dalle esperienze ambientali e quindi ogni diversa etnia potrebbe avere risposte diverse ai medesimi input. Poi ci sono persone giovani e persone con corpi più vecchi che hanno meccanismi di reazione fisiologica diversa o esigenze diverse. Ed infine ci sono stili di vita diversi come è ovvio ricordare.
E non possiamo scordarci che alcune persone hanno caratteristiche particolari che non possono essere ignorate quando si parla di alimentazione. L'esempio migliore è la presenza di allergie o intolleranze più o meno manifeste.

Tutto ciò ci porta all'inevitabile conclusione che UNA DIETA PERFETTA uguale per tutti non esiste e non può esistere. Può esistere un sistema di conoscenza e di dati uniforme riguardo ai principi dell'alimentazione. Può e DEVE esistere una coordinazione di tutti questi dati che possa creare un corpo armonico di strumenti ad uso delle persone.

Su questo ultimo punto in effetti dobbiamo ancora lavorarci tantissimo. Perchè non c'è. E questo spiega le differenti posizioni di nutrizionisti preparati con opinioni spesso inspiegabilmente differenti fra loro.

Pane si o pane no? Grassi si o grassi no?

Di tanto in tanto alcuni tipi di cibo sono stati criminalizzati. Si è parlato usando la spada e brandendo colpi secchi per tagliare il capello in 2. Ma è modo questo?

Sarebbe dire qualcosa come l'acqua fa morire. L'acqua è vita ma moltissime persone muoiono affogate. E' evidente che ci deve essere una maggiore illustrazione e spiegazione di ciò che si dice.
Vedremo se riusciremo nell'intento.

Mattia.

(1): Dizionario etimologico Tristano Bolelli, Milano 2006

martedì 26 gennaio 2021

Perchè non insegnano l'educazione alimentare a scuola?

I bambini vanno a scuola e imparano tante cose. Almeno ai miei tempi funzionava così... oggi sembrerebbe meno. Tuttavia...

Anche ai miei tempi, nelle materie insegnate a scuola, vi era una grande lacuna.

L'educazione alimentare.

E c'è veramente da riflettere sul perchè una materia e argomento di tale importanza non venga insegnato nelle scuole elementari, medie e superiori. A più riprese e in più cicli, ovviamente più approfonditi man mano che si avanza con l'età.

Si, è vero, mi si dirà che ci sono iniziative varie che portano una sensibilizzazione sull'argomento. Iniziative più o meno approfondite e strutturate. Tutte cose lodevoli.

Ma siamo sinceri.... Se una materia è importante bastano le iniziative, spesso individuali o isolate, per affrontare la cosa? Qualcuno si occupa di aritmetica o grammatica nella stessa maniera? 
NO! Essere sono materie nel programma ministeriale ufficiale.

E l'educazione alimentare? Perchè no?

Serve per vivere meglio, serve per creare persone più sane, serve per combattere le malattie e rendere gli individui più capaci di essere efficienti.

E' un investimento a medio e lungo termine per tutta la società.

Un bambino deve sapere tutto a menadito di come funziona il suo corpo, di come va curato, gestito e alimentato. TUTTO!
Perchè se omette di conoscere chi ha vinto la tale battaglia, se si dimentica una formula chimica, se non sa estrarre le radici quadrate, probabilmente la sua vita rimarrà la stessa.

Ma se non sa come nutrirsi?

Ora la risposta è semplice: l'industria e il mercato del cibo e dell'alimentazione è il primo o il secondo del mondo. Non ho stime esatte. Forse al primo posto c'è il mercato delle armi. (SIC!). O forse quello dei farmaci. Ciò non toglie che gli interessi legati alla produzione alimentare sono enormi. 

D'altronde agricoltura e allevamento sono l'industria primaria, la più importante. Senza cibo moriremmo, questo è evidente.

Inoltre l'alimentazione determina la salute di un individuo e quindi di un popolo. E la salute ci porta ad un altro business importante, forse altrettanto, forse di più: quello dei medicinali e dell'indotto.

Le persone sane, che si alimentano bene e stanno in salute non generano profitti alle industrie farmaceutiche. Questa è l'asciutta e diretta verità. Neppure i morti generano profitti a queste industrie.
NON SPIEGO PERCHE'!

Se ne deduce che l'industria chimica-farmaceutica non ha bisogno di una popolazione sanissima ma neanche di una popolazione di morti. Ha bisogno di una popolazione di persone mezzo sane e mezzo malate. Persone con acciacchi, mancanze, disfunzioni, problemini qui e li.

Queste hanno bisogno di cure e pagano per comprare le soluzioni.

Se, dico se, le persone sapessero per bene come funzionano i meccanismi di alimentazione del corpo e si nutrissero come si deve. Se facessero la giusta attività fisica e magari curassero anche il proprio benessere mentale e spirituale, sicuramente una gran parte dei malati e acciaccati nel mondo sparirebbe.

Molte persone con problemi fisici di oggi sono persone che si sono alimentate male ieri. Per anni. E non necessariamente male perchè hanno mangiato solamente troppi zuccheri. NO.

Alcune persone magari si sono alimentate con cibi o sostanze che, sa sole o in combinazione, erano la cosa sbagliata PER LORO. Non per tutti. Ognuno di noi ha particolari sensibilità a questo o quell'altro cibo.

Ecco quindi la spiegazione del perchè non si insegna alle persone come alimentarsi bene.

Ma c'è UN GIUSTO MODO DI ALIMENTARSI BENE? In giro ci sono migliaia di correnti di pensiero sulla cosa. Esiste questo modo? Ne riparliamo con tranquillità.

Mattia.

domenica 17 gennaio 2021

L'uso di energia per produrre alimentazione. Il futuro è vegetale?

Mi è capitato da poco di leggere un articolo su sito dedicato all'ambiente e la sostenibilità (www.lifegate.it) un articolo su un argomento molto interessante sui costi di produzione dei diversi tipi di proteine (animali e vegetali).

L'articolo non è recente, ma è comunque attuale e sicuramente molto stimolante per una riflessione sull'argomento.

E sul nostro stile di vita.

Lo stile di vita, in effetti, ha moltissimo a che fare con la quantità e qualità della nostra alimentazione.

Da secoli (e probabilmente da sempre) il cibo è stato uno dei vettori della socializzazione e ha quindi posto le basi di molti modi di relazionarsi fra persone.

L'articolo, con vari passaggi, in sintesi mostra la quantità di risorse (acqua e energia) che servono per produrre nutrimenti. Mostra come la produzione di un 1 kg di proteine di origine animale abbia necessità di una incredibile quantità di risorse rispetto alla produzione della stessa quantità di proteine vegetali.

Rilevante, secondo me, è il parametro della quantità di superficie necessaria per nutrire una persona con il primo tipo di cibo e con il secondo.

Per dare dei numeri, in base ad alcuni calcoli, sembrerebbe che occorra un ettaro di terra per sfamare una persona se la si alimentasse con la carne di origine animale (bovini) mentre lo stesso ettaro potrebbe sfamare 19 o 22 persone se si coltivasse riso o patate.

La riflessione è più che giusta, nel senso che è doveroso porsi il problema.

E benchè io sia tra quelli che è assolutamente d'accordo sul fatto che si stanno distruggendo risorse preziose sul pianeta e che troppa energia (anche mentale) viene indirizzata verso attività e produzioni contrarie alla sopravvivenza, ho delle eccezioni da sollevare a questo ragionamento del sito e, più in generale, di una frangia degli ambientalisti.

Ovvero cosa si intenda per CONSUMO di risorse. Che è un concetto ampio che cercherò di sviluppare in prossimi articoli.

Di sicuro non si può dimenticare che l'uomo vive non solo di quantità ma anche di qualità. E già nel XIX secolo si è dimostrato che alcune previsioni riguardo ai limiti di produzione e risorse (vedi l'economista Malthus) erano totalmente false. Si parlava che la Terra non poteva nutrire tutti gli abitanti e la popolazione sarebbe morta di fame a breve. Fu un errore clamoroso di valutazione. Perchè? Perchè non si era considerata la capacità di migliorare la resa produttiva dell'agricoltura e le invenzioni tecnologiche che avrebbero permesso un miglioramento quali-quantitativo dell'attività di produzione alimentare.

Lo stesso errore potrebbe (secondo lo si sta facendo) accadere nelle valutazioni dell'articolo.
E in chiusura, sicuramente non mi piace demonizzare qualcosa. Neppure la produzione di carne o l'uso di carne, con le opportune verifiche del caso da un punto di vista nutrizionale.

Mattia.

sabato 9 gennaio 2021

Alimentazione E Salute: L’importanza Di Mangiare Bene

Sebbene conosca il mondo della corretta alimentazione da moltissimi anni e sebbene da molto tempo avessi voluto dedicare un blog a questo argomento, vista la molteplicità dei miei impegni non sono mai riuscito a dedicarmi a questo progetto.

L'ho pensato ma mai realizzato.

Oggi mi ritrovo a dar nuova linfa a questa iniziativa sperando che sia, oltre che divertente, utile.

Oggi come oggi, la quantità di siti che si dedicano ad alimentazione e salute sono sterminati. E sono ben consapevole che sarà difficile, anzi difficilissimo, ritagliarsi uno spazio di attenzione in questo marasma.

Mi occupo di fitness e, lo ammetto, vivo anche di vendita di prodotti nutrizionali. 

Di cosa parlare oggi? Della relazione fondamentale fra alimentazione e benessere fisico.

La relazione tra alimentazione e salute è stata dimostrata da molti studi nell’arco di diversi anni. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, un’alimentazione sana protegge dalle malattie non trasmissibili, come diabete, malattie cardiache o cancro. Il mantenimento di modelli alimentari adeguati dal punto di vista nutrizionale è un pilastro fondamentale per la salute sia dei più giovani ma soprattutto delle persone più anziane. Ma quali sono questi schemi?

Il concetto di alimentazione sana è talvolta considerato sinonimo di cibo per i malati. Si tratta di un grave errore. Una dieta sana non deve perdere quel senso di piacere che deriva dal mangiare. 

Questo è forse il punto più difficile da portare avanti. E questo parte già dalla perversione del concetto stesso di dieta.

Vediamo un pò il significato di questa parola? Che significa in effetti?

Dieta viene dal greco "diata" e significa "stile di vita". Da questo ne è derivato che una dieta è un particolare regime e disciplina alimentare. Una dieta quindi non è un regime di limitazione dell'alimentazione quanto un metodo ordinato di cura e di disciplina di ciò che si mangia.

Si mangia con un criterio. Questa è una dieta.

Oggi il termine è diventato dispregiativo. Mi metto a dieta sembra significare sempre e soltanto "mangio di meno" oppure "elimino i grassi, i dolci, gli zuccheri, il pane, la pasta e rimango a mangiare miglio, farro e qualche tipo di intruglio dimangrante".

Mangiare bene è un tema che si addentra nel buon funzionamento del corpo. E che si affianca nel capire che cosa occorre fare e somministrare al corpo affinchè questa complessa macchina biologica funzioni al meglio.

In questo blog cercheremo di sviluppare questo tema, nello specifico.

Quindi se stai cercando una lista di prodotti o di cibi che ti facciano perdere peso o cose simili, forse hai sbagliato luogo.

Solo dopo questo percorso, potremmo quindi cercare di analizzare cosa significhi anche STAR BENE, o essere in salute.

Che è un concetto molto elevato. Di certo molto più elevato di quello che ho visto in questo periodo in cui in nome della salute si stanno spingendo regole e comportamenti che sembrano un pelino ipocriti.

A che serve difendere la salute dal possibile attacco di un virus (assolutamente giusto) quando le persone invece continuano ad adottare nel resto della loro vita stili comportamentali e assunzione di cibo dannoso per la loro salute.

La salute la si cura sempre o sbaglio? Parleremo di questo.

Per ora, il mio consiglio è sempre "mens sana in corpore sano".
Mattia.