sabato 30 gennaio 2021

Esiste la dieta perfetta uguale per tutto?

Negli argomenti degli esperti, si fa spesso riferimento al concetto di Dieta.

A parte che questa parole è frequentemente mal definita e quindi compresa in modo errato da chi la usa, c'è da fare delle opportune precisazioni sul fatto che esista una dieta perfetta o non esista tale cosa.

Innanzitutto la parola dieta non significa altro che "l'insieme degli alimenti che gli animali e gli esseri umani assumono abitualmente per la loro nutrizione ovvero lo spettro alimentare (1)".

Le persone quindi hanno sempre una dieta. Anche quando mangiano in modo confuso e irregolare. Quando eccedono negli zuccheri oppure vivono mangiando al McDonalds.

E' una dieta errata, magari. O sbilanciata. Ma è sempre una dieta.

Quindi esistono svariate diete che gli individui possono seguire. Alcune corrette, altre profondamente scorrette. Alcune addirittura deleterie o autolesioniste. Altre più "virtuose".

Alcuni esperti ne hanno delineato alcune, che fungono da stelle polari nel panorama della nutrizione. Ovvero Ci sono dei principi che vanno per la maggiore che ci portano a stabilire dei gruppi di alimenti e modalità di uso degli stessi che prendono nomi specifici.

A quel punto ci sarà chi preferirà una tipologia di dieta e chi invece un'altra. E, a prescindere da quale sia la nostra opinione a riguardo della migliore o peggiore dieta, è certo che un problema attuale nel campo dell'alimentazione è proprio la eccessiva confusione e distanza fra il giudizio di merito riguardo a cose che non sono opinioni ma sono o dovrebbero essere (così andiamo sul sicuro) dei fatti assodati e quindi scientifici.

Dire che un certo alimento o una certa combinazione di alimenti sia da preferire rispetto ad un altro alimento o altra combinazione di alimenti non dovrebbe essere un qualcosa di soggetto a punti di vista.

Quindi c'è sicuramente qualcosa di sbagliato alla base. Ma andando avanti con il percorso di questo blog, avremmo modo di ritornare sulla cosa.

La vera domanda è: esiste una dieta perfetta per tutte le persone? Questa è una domanda impegnativa. Potrebbe, nel senso che si sono determinati processi nutrizionali e di funzionamento del corpo che sono uguali per tutte le persone. Certo.... ci sono dei parametri che cambiano e che influiscono sul fatto che questa (fantomatica) dieta perfetta rimanga immutata e granitica.

Le persone vivono in ambienti diversi (il pianeta è grande e molto diverso come clima e altri fattori ambientali), hanno corpi che posseggono una memoria genetica modificata proprio dalle esperienze ambientali e quindi ogni diversa etnia potrebbe avere risposte diverse ai medesimi input. Poi ci sono persone giovani e persone con corpi più vecchi che hanno meccanismi di reazione fisiologica diversa o esigenze diverse. Ed infine ci sono stili di vita diversi come è ovvio ricordare.
E non possiamo scordarci che alcune persone hanno caratteristiche particolari che non possono essere ignorate quando si parla di alimentazione. L'esempio migliore è la presenza di allergie o intolleranze più o meno manifeste.

Tutto ciò ci porta all'inevitabile conclusione che UNA DIETA PERFETTA uguale per tutti non esiste e non può esistere. Può esistere un sistema di conoscenza e di dati uniforme riguardo ai principi dell'alimentazione. Può e DEVE esistere una coordinazione di tutti questi dati che possa creare un corpo armonico di strumenti ad uso delle persone.

Su questo ultimo punto in effetti dobbiamo ancora lavorarci tantissimo. Perchè non c'è. E questo spiega le differenti posizioni di nutrizionisti preparati con opinioni spesso inspiegabilmente differenti fra loro.

Pane si o pane no? Grassi si o grassi no?

Di tanto in tanto alcuni tipi di cibo sono stati criminalizzati. Si è parlato usando la spada e brandendo colpi secchi per tagliare il capello in 2. Ma è modo questo?

Sarebbe dire qualcosa come l'acqua fa morire. L'acqua è vita ma moltissime persone muoiono affogate. E' evidente che ci deve essere una maggiore illustrazione e spiegazione di ciò che si dice.
Vedremo se riusciremo nell'intento.

Mattia.

(1): Dizionario etimologico Tristano Bolelli, Milano 2006

martedì 26 gennaio 2021

Perchè non insegnano l'educazione alimentare a scuola?

I bambini vanno a scuola e imparano tante cose. Almeno ai miei tempi funzionava così... oggi sembrerebbe meno. Tuttavia...

Anche ai miei tempi, nelle materie insegnate a scuola, vi era una grande lacuna.

L'educazione alimentare.

E c'è veramente da riflettere sul perchè una materia e argomento di tale importanza non venga insegnato nelle scuole elementari, medie e superiori. A più riprese e in più cicli, ovviamente più approfonditi man mano che si avanza con l'età.

Si, è vero, mi si dirà che ci sono iniziative varie che portano una sensibilizzazione sull'argomento. Iniziative più o meno approfondite e strutturate. Tutte cose lodevoli.

Ma siamo sinceri.... Se una materia è importante bastano le iniziative, spesso individuali o isolate, per affrontare la cosa? Qualcuno si occupa di aritmetica o grammatica nella stessa maniera? 
NO! Essere sono materie nel programma ministeriale ufficiale.

E l'educazione alimentare? Perchè no?

Serve per vivere meglio, serve per creare persone più sane, serve per combattere le malattie e rendere gli individui più capaci di essere efficienti.

E' un investimento a medio e lungo termine per tutta la società.

Un bambino deve sapere tutto a menadito di come funziona il suo corpo, di come va curato, gestito e alimentato. TUTTO!
Perchè se omette di conoscere chi ha vinto la tale battaglia, se si dimentica una formula chimica, se non sa estrarre le radici quadrate, probabilmente la sua vita rimarrà la stessa.

Ma se non sa come nutrirsi?

Ora la risposta è semplice: l'industria e il mercato del cibo e dell'alimentazione è il primo o il secondo del mondo. Non ho stime esatte. Forse al primo posto c'è il mercato delle armi. (SIC!). O forse quello dei farmaci. Ciò non toglie che gli interessi legati alla produzione alimentare sono enormi. 

D'altronde agricoltura e allevamento sono l'industria primaria, la più importante. Senza cibo moriremmo, questo è evidente.

Inoltre l'alimentazione determina la salute di un individuo e quindi di un popolo. E la salute ci porta ad un altro business importante, forse altrettanto, forse di più: quello dei medicinali e dell'indotto.

Le persone sane, che si alimentano bene e stanno in salute non generano profitti alle industrie farmaceutiche. Questa è l'asciutta e diretta verità. Neppure i morti generano profitti a queste industrie.
NON SPIEGO PERCHE'!

Se ne deduce che l'industria chimica-farmaceutica non ha bisogno di una popolazione sanissima ma neanche di una popolazione di morti. Ha bisogno di una popolazione di persone mezzo sane e mezzo malate. Persone con acciacchi, mancanze, disfunzioni, problemini qui e li.

Queste hanno bisogno di cure e pagano per comprare le soluzioni.

Se, dico se, le persone sapessero per bene come funzionano i meccanismi di alimentazione del corpo e si nutrissero come si deve. Se facessero la giusta attività fisica e magari curassero anche il proprio benessere mentale e spirituale, sicuramente una gran parte dei malati e acciaccati nel mondo sparirebbe.

Molte persone con problemi fisici di oggi sono persone che si sono alimentate male ieri. Per anni. E non necessariamente male perchè hanno mangiato solamente troppi zuccheri. NO.

Alcune persone magari si sono alimentate con cibi o sostanze che, sa sole o in combinazione, erano la cosa sbagliata PER LORO. Non per tutti. Ognuno di noi ha particolari sensibilità a questo o quell'altro cibo.

Ecco quindi la spiegazione del perchè non si insegna alle persone come alimentarsi bene.

Ma c'è UN GIUSTO MODO DI ALIMENTARSI BENE? In giro ci sono migliaia di correnti di pensiero sulla cosa. Esiste questo modo? Ne riparliamo con tranquillità.

Mattia.

domenica 17 gennaio 2021

L'uso di energia per produrre alimentazione. Il futuro è vegetale?

Mi è capitato da poco di leggere un articolo su sito dedicato all'ambiente e la sostenibilità (www.lifegate.it) un articolo su un argomento molto interessante sui costi di produzione dei diversi tipi di proteine (animali e vegetali).

L'articolo non è recente, ma è comunque attuale e sicuramente molto stimolante per una riflessione sull'argomento.

E sul nostro stile di vita.

Lo stile di vita, in effetti, ha moltissimo a che fare con la quantità e qualità della nostra alimentazione.

Da secoli (e probabilmente da sempre) il cibo è stato uno dei vettori della socializzazione e ha quindi posto le basi di molti modi di relazionarsi fra persone.

L'articolo, con vari passaggi, in sintesi mostra la quantità di risorse (acqua e energia) che servono per produrre nutrimenti. Mostra come la produzione di un 1 kg di proteine di origine animale abbia necessità di una incredibile quantità di risorse rispetto alla produzione della stessa quantità di proteine vegetali.

Rilevante, secondo me, è il parametro della quantità di superficie necessaria per nutrire una persona con il primo tipo di cibo e con il secondo.

Per dare dei numeri, in base ad alcuni calcoli, sembrerebbe che occorra un ettaro di terra per sfamare una persona se la si alimentasse con la carne di origine animale (bovini) mentre lo stesso ettaro potrebbe sfamare 19 o 22 persone se si coltivasse riso o patate.

La riflessione è più che giusta, nel senso che è doveroso porsi il problema.

E benchè io sia tra quelli che è assolutamente d'accordo sul fatto che si stanno distruggendo risorse preziose sul pianeta e che troppa energia (anche mentale) viene indirizzata verso attività e produzioni contrarie alla sopravvivenza, ho delle eccezioni da sollevare a questo ragionamento del sito e, più in generale, di una frangia degli ambientalisti.

Ovvero cosa si intenda per CONSUMO di risorse. Che è un concetto ampio che cercherò di sviluppare in prossimi articoli.

Di sicuro non si può dimenticare che l'uomo vive non solo di quantità ma anche di qualità. E già nel XIX secolo si è dimostrato che alcune previsioni riguardo ai limiti di produzione e risorse (vedi l'economista Malthus) erano totalmente false. Si parlava che la Terra non poteva nutrire tutti gli abitanti e la popolazione sarebbe morta di fame a breve. Fu un errore clamoroso di valutazione. Perchè? Perchè non si era considerata la capacità di migliorare la resa produttiva dell'agricoltura e le invenzioni tecnologiche che avrebbero permesso un miglioramento quali-quantitativo dell'attività di produzione alimentare.

Lo stesso errore potrebbe (secondo lo si sta facendo) accadere nelle valutazioni dell'articolo.
E in chiusura, sicuramente non mi piace demonizzare qualcosa. Neppure la produzione di carne o l'uso di carne, con le opportune verifiche del caso da un punto di vista nutrizionale.

Mattia.

sabato 9 gennaio 2021

Alimentazione E Salute: L’importanza Di Mangiare Bene

Sebbene conosca il mondo della corretta alimentazione da moltissimi anni e sebbene da molto tempo avessi voluto dedicare un blog a questo argomento, vista la molteplicità dei miei impegni non sono mai riuscito a dedicarmi a questo progetto.

L'ho pensato ma mai realizzato.

Oggi mi ritrovo a dar nuova linfa a questa iniziativa sperando che sia, oltre che divertente, utile.

Oggi come oggi, la quantità di siti che si dedicano ad alimentazione e salute sono sterminati. E sono ben consapevole che sarà difficile, anzi difficilissimo, ritagliarsi uno spazio di attenzione in questo marasma.

Mi occupo di fitness e, lo ammetto, vivo anche di vendita di prodotti nutrizionali. 

Di cosa parlare oggi? Della relazione fondamentale fra alimentazione e benessere fisico.

La relazione tra alimentazione e salute è stata dimostrata da molti studi nell’arco di diversi anni. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, un’alimentazione sana protegge dalle malattie non trasmissibili, come diabete, malattie cardiache o cancro. Il mantenimento di modelli alimentari adeguati dal punto di vista nutrizionale è un pilastro fondamentale per la salute sia dei più giovani ma soprattutto delle persone più anziane. Ma quali sono questi schemi?

Il concetto di alimentazione sana è talvolta considerato sinonimo di cibo per i malati. Si tratta di un grave errore. Una dieta sana non deve perdere quel senso di piacere che deriva dal mangiare. 

Questo è forse il punto più difficile da portare avanti. E questo parte già dalla perversione del concetto stesso di dieta.

Vediamo un pò il significato di questa parola? Che significa in effetti?

Dieta viene dal greco "diata" e significa "stile di vita". Da questo ne è derivato che una dieta è un particolare regime e disciplina alimentare. Una dieta quindi non è un regime di limitazione dell'alimentazione quanto un metodo ordinato di cura e di disciplina di ciò che si mangia.

Si mangia con un criterio. Questa è una dieta.

Oggi il termine è diventato dispregiativo. Mi metto a dieta sembra significare sempre e soltanto "mangio di meno" oppure "elimino i grassi, i dolci, gli zuccheri, il pane, la pasta e rimango a mangiare miglio, farro e qualche tipo di intruglio dimangrante".

Mangiare bene è un tema che si addentra nel buon funzionamento del corpo. E che si affianca nel capire che cosa occorre fare e somministrare al corpo affinchè questa complessa macchina biologica funzioni al meglio.

In questo blog cercheremo di sviluppare questo tema, nello specifico.

Quindi se stai cercando una lista di prodotti o di cibi che ti facciano perdere peso o cose simili, forse hai sbagliato luogo.

Solo dopo questo percorso, potremmo quindi cercare di analizzare cosa significhi anche STAR BENE, o essere in salute.

Che è un concetto molto elevato. Di certo molto più elevato di quello che ho visto in questo periodo in cui in nome della salute si stanno spingendo regole e comportamenti che sembrano un pelino ipocriti.

A che serve difendere la salute dal possibile attacco di un virus (assolutamente giusto) quando le persone invece continuano ad adottare nel resto della loro vita stili comportamentali e assunzione di cibo dannoso per la loro salute.

La salute la si cura sempre o sbaglio? Parleremo di questo.

Per ora, il mio consiglio è sempre "mens sana in corpore sano".
Mattia.